Con il mese di settembre, la comunità riprende il suo cammino.

A partire da sabato 6 settembre ricomincerà  la Messa del sabato pomeriggio al Foyer Catholique Européen alle ore 18.00.

La Messa alla chiesa di St.Alix sarà domenica 7 settembre alle ore 11.30.

Riprenderà anche la Messa presso la chiesa di Saint-Boniface, Rue de la Paix 41, 1050 Ixelles domenica 7 settembre alle ore 18.00.

Buon anno pastorale a tutti!

La montagna, icona del nostro cammino pastorale

La montagna, protagonista delle immagini che accompagnano il nostro calendario pastorale di quest’anno, è anche il simbolo guida del nostro cammino pastorale 2025-2026. Durante quest’anno leggeremo il Vangelo secondo Matteo, e proprio nel capitolo quinto incontreremo il celebre “discorso della montagna”, conosciuto anche come “discorso evangelico”. In esso, Matteo colloca il cuore stesso del messaggio di Gesù: le Beatitudini, considerate da molti come la Magna Carta del cristianesimo.

Il tema della montagna è profondamente radicato nelle tradizioni religiose e, in modo particolare, nella Bibbia. Essa è il luogo privilegiato in cui si compiono gli eventi religiosi più significativi, e dove Dio si fa presente in mezzo al suo popolo. Anche quando non si tratta di vere montagne ma di colline o semplici alture, la simbologia resta forte.

La montagna evoca la presenza di Dio per molte ragioni. Salire verso l’alto, verso il cielo – spesso rappresentato come la dimora divina – diventa metafora del cammino di fede. L’ascesa, con la sua fatica, richiama l’impegno e la perseveranza necessari per incontrare Dio. Inoltre, sulle montagne si manifestano fenomeni naturali imponenti – lampi, tuoni, valanghe, torrenti impetuosi – che da sempre suscitano timore, lo stesso timore che si prova di fronte all’Onnipotente. E come spesso accade con la cima nascosta tra le nuvole, anche Dio rimane sempre velato allo sguardo umano.

Ma la montagna è anche luogo di pace e silenzio, spazio ideale per un incontro profondo con l’Eterno, da cui si contempla la bellezza della creazione.

La Bibbia è ricchissima di episodi che si svolgono in questo contesto. Mosè, durante l’Esodo dall’Egitto, sale più volte su montagne fumanti e tremanti per incontrare Dio (Es. 19,18). Di contro Elia, nel momento più buio della sua vita, percepisce la presenza divina non nella violenza della tempesta, ma in una brezza leggera (1 Re 19, 9-14), segno della forza creatrice e silenziosa di Dio, all’esterno di una caverna in cui si era riparato.

La montagna, dunque, è luogo del sacro, dell’incontro con il Fascinosum e il Tremendum, come dicevano gli antichi.

Anche nel Nuovo Testamento, i momenti più significativi della vita di Gesù si svolgono su alture. Ad esempio, sul “monte” delle Beatitudini (Mt 5), Gesù, come nuovo Mosè, proclama la nuova legge. Sul monte della Trasfigurazione (Mt 17,1-9), i discepoli prediletti intravedono il volto divino del Maestro. Sul monte Calvario (Mt 27,31-34), si compie il mistero della sua passione e morte. E infine, su un monte in Galilea, risorto, Egli appare per l’ultima volta ai suoi (Mt 28,16).

Anche noi, nella liturgia dell’anno, ripercorriamo questo cammino come popolo in cammino verso Dio. Le nostre “montagne”, qui a Bruxelles, non sono l’altezza del Sinai o del Tabor, ma sono le strade che percorriamo ogni giorno: quelle che ci conducono verso gli altri e verso la casa di Dio; quelle che dai luoghi pianeggianti della quotidianità ci portano ai luoghi alti della contemplazione e della festa. Auguriamoci lungo il nostro cammino di incontrare il Signore.

Buona camminata a tutti!!

don Claudio Visconti